IL «PALCHETTO DI ARCHIVIO»
Articoli e pagine meno recenti

Le case e il tempo sui Monti Livornesi: tra Gabbro, Torricchi e Staggiano (... luoghi suggestivi dal nome antico, castelli, piccole chiese intitolate a San Bartolomeo e a Santa Maria, la Serra di Staggiano e la fattoria di Colognole) pdf
pubblicato anche su "Il Tirreno, Cronaca di Cecina Rosignano", lunedì 7 marzo 2016
CAMAIANO NON CAMBIANO!!! (CASTELNUOVO DELLA MISERICORDIA E GABBRO, COMUNI DI ROSIGNANO MARITTIMO, LIVORNO)
«Osservazioni» tra virgolette per lettera nei riguardi del libro L'evoluzione socio economica di un territorio rurale del contado pisano - da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia (secoli X - XIX), di Alessandra Potenti, Pisa 1999
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BELGIO-FIANDRE - 3 - Dieu dans sa vie - Dio nella propria vita clic per il video
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Giovanni Camerini ingegnere militare a Portoferraio. Come appaiono, nel 2015, le fortificazioni che resero celebre "Cosmopolis", la città voluta da Cosimo I de' Medici negli anni 40 del secolo XVI

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Ricordi di guerra e di pace nelle tavolette ex voto di San Chiaffredo (Crissolo, Cuneo)
Memories of war and peace in votive paintings of Saint Chiaffredo
Souvenirs de la guerre et de la paix dans les peintures ex-voto de Saint-Chiaffredo
Erinnerungen an Krieg und Frieden in den Votivbilder von San Chiaffredo
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BELGIO-FIANDRE - 2 - Dieci cose che Dio non chiederà quel giorno ... clic per il video
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BELGIO-FIANDRE - 1- Mi hanno mandato il video due signori fiamminghi - Frans e Christine Larridon di Varsenare in Belgio ... leggi (troverai anche la traduzione delle didascalie del video)
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«Piccole cose» e comportamenti corretti per una serena relazione con il prossimo e le persone che incontriamo occasionalmente
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«Pace» San Francesco e il lupo di Gubbio in una graziosa poesia di Giulio Navone.
Le Liriche del poeta furono pubblicate a Bologna nel 1929. Le ho trovate in una biblioteca in un libro dalle pagine ancora intonse ...

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Un archivio rivela una piccola gemma di pensiero cristiano: la lettera di suor Vittoria del Terzo Ordine di San Francesco di Roma morta in odore di santità (secc. XVII-XVIII) leggi
Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria in Valtiberina nel settembre 1570 di Paola Ircani Menichini, edito in Pagine Altotiberine n. 53, XVIII, maggio agosto 2014: il viaggio, la povertà e l'ordine pubblico in Valtiberina, i commissari Giovanni Battista Gianfigliazzi e Francesco degli Albizi, la successione alla contea di Carpegna, la visita a Sansepolcro e Sasso di Simone e gli ultimi giorni di viaggio leggi
Cenni storici sulla Scuola di S. Nicolò dei Greci raccolti e compilati da Oreste Licudis - 1935. Ho trovato questo dattiloscritto sulla bancarella di un mercatino di antiquariato ... leggi
I 47 miracoli della Vergine di Lucignano (Arezzo).Un santuario di cui non molti hanno memoria e le cui notizie si trovano in parte negli Annales dei Servi di Maria leggi
La trascrizione della Fida Turca di Giovanni Villifranchi, rappresentata a Volterra per la prima volta il 16 novembre 1612 ... leggi
Elogio di uno studioso e appassionato collezionista: Lando Grassi di Gabbro (Livorno) leggi
Papa Pio X al tempo dell'anticlericalismo militante leggi
Come erano loro e come voglion lor signori ... il piccolo mondo della pubblicità 1960 leggi
don Mario Crenna, sacerdote, direttore delle pubblicazioni della Società Storica Novarese (10 aprile 1923 – 6 gennaio 2012) leggi
Le mura di Volterra a Fornelli ... quello che la pioggia del 30 gennaio 2014 non ha fatto franare leggi
Un testo: La Cappella Musicale della Corte di Toscana (1539 - 1859) di Riccardo Gandolfi - 1909 leggi
Giovanni Battista Pergolesi, ricordo scritto nel 1910: la nascita e lo Stabat Mater leggi
Breve storia della ginnastica leggi
La Madonnina dei VIVA MARIA simbolo della rivoluzione antifrancese del 1799. E' la riproduzione della celebre Madonna del Conforto di Arezzo, citt da dove iniziò la ribellione. Un tabernacolo con una pittura della Madonna del Conforto si trova anche a Castelfranco di Sotto in Valdera, ad un angolo di una casa di fronte alla Collegiata (foto del febbraio 2010).

Per Alda Merini, deceduta il I novembre 2009.
Per il 2 novembre 2009 giorno dei Morti ... e per tutti i giorni dei Morti a venire
Gli alberi ancora in un'altra stagione germoglieranno, ma tu sepolto dentro la terra stai silenzioso (Canto funebre per Bione scritto da Mosco di Siracusa, II secolo a.C.)
Capitan Ulisse work in progress di Simone Migliorini - 28 e 29 luglio 2009, ore 21,30 a Volterra - Teatro Romano
L'Ulisse di Savinio vive compiutamente un'Avventura multicolore, vuoi per i costumi, le scene, le musiche, vuoi per i toni, i passaggi, un teatro sperimentale all'epoca ma forse anche oggi, insuperato nella raffinatezza letteraria e dialogica, insuperato nell'assemblamento di generi.
Quello che Heiner Muller farà coi testi e sottotracce, Savinio lo fa coi generi in un delirio onirico e ancestrale tipico anche della sua pittura. A momenti lo spettacolo può risultare esilarante, a momenti cupo, drammatico. Si passa dal voudeville al dramma pirandelliano attraverso atmosfere da Operetta e Varietà con scene che richiamano il cinematografo muto e forse anche l'Opera lirica ... continua
Ancora una cronaca del 1909. La beatificazione di Giovanna d'Arco, Roma 18 aprile 1909....
Per la beatificazione della V. Giovanna d'Arco, popolarmente conosciuta col nome di Pulzella d' Orleans sono convenuti a Roma circa quarantamila pellegrini francesi per assistere alla elevazione agli onori degli altari della eroina francese.
Per la circostanza la Basilica Vaticana è stata sontuosamente addobbata. Sulla gloria che sovrasta la Cattedra di S. Pietro è stato collocato il quadro della Beata circondato da numerosissime lampade elettriche. continua
La Benedicta. Da una cronaca del 1909.
Nel Maine, uno degli Stati che compongono la grande Federazione Americana esiste una città che porta il nome di Benedicta, e lo merita veramente.
Infatti si hanno intorno ad essa questi ragguagli.
Non vi esistono poveri né carceri; il delitto e la miseria non si sa che cosa siano.
Le strade hanno un' eccellente, pavimentazione, in cui entra l'asfalto; l'elettricità illumina le strade e gli edifizii pubblici, come pure le case dei privati.
Il Municipio non ha debiti, e quindi ignora l' arte dei prestiti.
Gli abitanti di Benedicta sono cattolici dal primo all' ultimo; essi per la massima parte sono discendenti degli emigranti irlandesi, che fondarono la città nel 1825 sotto la guida di Mons. Benedict Fenwick, Vescovo di Boston.
La morte di Voltaire.
E' noto che Voltaire - accolto a Parigi il 10 febbraio 1778 con tutti gli onori e con tutti gli entusiasmi - vi moriva qualche settimana più tardi quasi abbandonato, dopo un'agonia terribile.
Sulle circostanze della morte del patriarca di Ferney - annunzia il Journal de Geneve - viene pubblicato ora, da Federico Lachevre, in un numero limitato di copie, un manoscritto inedito, che contiene un'inchiesta completa, fatta nel 1778 da un personaggio che fu in rapporti con l'abate Gaultier, col chirurgo Try e con le infermiere Roger e Bardy ... continua
Il trono dello scultore Vincenzo Cadorin per papa Pio X.
Lo scultore Cadorin, autore del trono d'oro offerto dai veneti a Pio X, ha riferito ad un redattore del Gazzettino le impressioni del Pontefice dinanzi al dono magnifico. Per la visita del capolavoro artistico il Papa aveva fissato un' udienza speciale nella Sala del Concistoro ... continua
Rosa Mistica a Firenze (affresco sopra la Porta di San Giorgio sulla Costa)
NelleIllustrazioni artistiche di Francesco Galvani (ca. 1852) pagg. 71-75 si legge:
Salendo la Costa a pochi passi dall'umile stanza ove quella divina mente di Galileo pose una lunga dimora ...
E si continua descrivendo il baluardo di San Giorgio, la Porta di San Leonardo e la lunetta sopra la porta che guarda la città; raffigurante la Vergine in trono con il Bambino e con una rosa sul petto dipinta da Bernardo Daddi o forse da Spinello Aretino ... vedi il «PDF»
Due prose giocose cioè cicalata in lode della polenda e novella intitolata M. Teofilo dall'Impruneta scritta da mes. Brunone da Sassimagnoli, Firenze,Tipografia Birindelli 1829.
Per quanto io mi sappia non è stato fin qui tessuto elogio alcuno o seriamente, o giocosamente alla Polenda di farina di gran Siciliano composta.
La Cicalata, che io adesso dò alla luce, contiene l'elogio di tal vivanda, che a' nostri giorni nella Lombardia, nel Piemonte, ed eziandio in parecchie Provincie della Francia, e della Germania divenuta importante a tal segno, che anco le pi๠agiate famiglie, non isdegnano d'averla di frequente alle loro laute mense. Continua ... pdf
Nella seconda parte la Novella di messer Teofilo dall'Impruneta e la sua burla allo scroccone Panurgio Succiapevere con il finto gatto che ruba i tordi alla sbadata fantesca ...
Piccolo contributo contro la bestemmia che oggi 2008 dicono sia un vizio praticato da molti e ahimé anche dai giovani.
Qui si narra come Meo trombaio guarì dal vizio della bestemmia (fatto vero)
- Da' retta, Meo, ma perchè tu bestemmi a cotesto mo'?
- Gua' egli è uno sfogo, quando le cose non vanno a mi' modo.
- Ma, dimmi un po', quando tu sei sù il tuo mestiere, sospeso tra cielo e terra, a ritinger le doccie, attaccato a una fune, sostenuto da quell'uomo sul tetto, anche se le cose non vanno a tu' modo, t'è venuto mai l'idea di dar di ladro, e di birbone, a quello che ti regge con la fune ?
- Già fossi minchione! co' i' rischio, ch' e' lasci andar la fune, e mi faccia capitombolare in terra!
- Sì eh? e se quando tu bestemmi, Iddio che regge il debole filo della tua vita, smette di reggerlo, e ti fa capitombolare nell'inferno ?
Meo trombaio si dette una grattatina alla testa, e da quel giorno in poi, quando gli vien voglia di bestemmiare pensa.... alla fune, al filo e .... all'inferno!
* Veniva chiamato trombaio l'idraulico di una volta.
Don Giuseppe Ellero, sacerdote drammaturgo (Tricesimo 6 giugno 1866 - Udine 30 gennaio 1925).
Uno dei drammi di don Giuseppe Eller, Il miracolo dell'amore, in cinque atti, venne rappresentato domenica 28 marzo 1920, alle ore 16,30 dal Gruppo Filodrammatico della SS. Annunziata nel Teatro dell'Associazione Cattolica di S. Gallo, via Leonardo da Vinci 12.
Questi i personaggi e gli interpreti (fra parentesi): Paolo Emilio (Marcello Cagnacci), il tribuno Marco Aquilio (B. Paoloni), Elio suo figlio (G. Ponti), Thorwald, schiavo barbaro (G. Mora), Hermann, suo figlio (A. Umili), Toante, pedagogo greco (N. Massue), Thierik, soldato barbaro (M. Capecchi), il patrizio Lucio Ponzio (A. Celli), il patrizio Aulo Trebonio (G. Balma), Glicero, servo di M. Aquilio (R. Olivieri), servi di M. Aquilio ...
Il dramma si svolge in Roma, l'anno 244 d. C. (cioè al tempo di Gordiano III o di Filippo Arabo imperatori).
Negli intermezzi una scelta orchestra eseguirà pezzi di musica classica, dice il manifestino.
Purtroppo non abbiamo il testo del dramma di don Ellero ... ma se qualche lettore ne fosse in possesso, ce ne mandi cortesemente una fotocopia ...
La Leggenda di San Giovanni Battista e la bellezza della natura
[Il piccolo Giovanni] quando venne il tempo ch'egli poteva per se medesimo iscendere le scale e salire, egli molto ispesso se ne andava nel giardino, ovvero orto del padre, ch'è dietro alla casa, e rallegrandosi andava a spasso e talora cogliendo cotali fiorellini e facendone cotali ciancerelle ...
Alcuna volta si poneva a sedere chetamente, e ragguardava il cielo e la terra e gli alberi e le piante, e tutte le cose che Dio avea fatte; e tanto si dilettava, comechè fanciullino, che non pareva che mettesse piato [avesse piacere] di tornare a casa.
Alcuna volta s'addormentava e gli angeli di Dio il guardavano.
[Quando fu cresciuto] andava il fanciullo a questo bosco, sempre laudando Dio ... e quanto andava pi๠addentro, sempre trovava più belle cose al suo parere ...
Alcuna volta trovava cotali frutti salvatichi che sono per li boschi, e parevangli belli, e coglievane e assaggiavagli e parevangli buoni ...
E incominciò a trovare di quelle bestiuole piccole che stavano per lo bosco, e incontanente [subito] corse a loro e presele e abbracciolle, e recossole in grembo, e mesticavasi [familiarizzava] con loro e diceva: -Queste sono delle cose che ha fatte Domeneddio, che diceva messere e madonna [padre e madre] ch' erano fiere salvatiche, e vedi come sono belle?.
(da: Domenico Manni, Vite de' Santi Padri volgarizzate dal Cavalca..., Firenze 1732-35, in Giulio Battelli, Leggende Cristiane, Milano 1925).
Nobilitas sola atque unica virtus
Sola e unica nobiltà è la virtù
Il motto è reso da Giovenale (Sat. V, 20) che affermò che sono nobili solamente coloro che praticano la virtù ripetendo quanto aveva già detto il filosofo Antistene agli ateniesi (che si gloriavano di essere nati dalla terra).
Voi non siete più nobili delle lumache e dei grilli.
Non altronde – Non da altro luogo.
Nel XVI secolo a Napoli fioriva una delle solite Accademie letterarie comunissime a tutta Italia, distinta col nome di Sereni. Mossi da invidia o da altro odio, o semplicemente dallo spirito di imitazione, alcuni cittadini, non tutti plebei dettero esistenza ad un'altra Accademia intitolata degli Ardenti, la quale fondava la sua impresa, sul miracolo compiuto dal profeta Elia per indurre il re Acab a rinunciare alla empia idolatria di Baal.
Ed era un'ara con alcuni rivi d'acqua all'intorno, e sopra l'ara un toro sbranato, su legna in fiamme, mentre dal cielo vedesi scendere una vampa di fuoco e andargli sopra.
L'impresa ha riferimento al nome dell'Accademia; e poiché nel simbolismo il fuoco fu spesso adoperato a denotare la divinità che tutto purifica, così gli accademici vollero inferire ch'essi non volevano, o non attendevano altro fuoco, virtù grazia o valore d'altronde che da Dio (Jacopo Gelli).


Non sempre nuoce

Animava l'impresa della Sirena, usata come segno di Bottega da Antonio Bulison, tipografo napoletano della seconda metà del XVII secolo (Jacopo Gelli).