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Una cronaca del 1909. La beatificazione di Giovanna d'Arco - Roma 18 aprile 1909

Per la beatificazione della V. Giovanna d'Arco, popolarmente conosciuta col nome di Pulzella d' Orléans sono convenuti a Roma circa quarantamila pellegrini francesi per assistere alla elevazione agli onori degli altari della eroina francese.
Per la circostanza la Basilica Vaticana è stata sontuosamente addobbata. Sulla gloria che sovrasta la Cattedra di S. Pietro è stato collocato il quadro della Beata circondato da numerosissime lampade elettriche.
Nelle due finestre laterali due stendardi rappresentanti i due miracoli approvati per la beatificazione e cioè le guarigioni miracolose di Suor Teresa di Sant' Agostino dell'Ordine di San Benedetto, avvenute in Orléans nel 1900 e di Giulia Gauthier, avvenuta nel 1893 nella piccola città di Faverolles, diocesi di Evreux.
Nelle due arcate laterali all' abside, sopra gli organi, sono stati appesi due grandi stendardi, opera, come tutti gli altri, del pittore cav. Paolo Bartolini, rappresentanti l'entrata vittoriosa di Giovanna d'Arco in Orléans e l'incoronazione del Re Carlo VII nella cattedrale di Reims.
Sulla loggia di S. Elena è stato appeso un arazzo con lo stemma della Procura di S. Sulpizio e in quella della Veronica un altro arazzo collo stemma di S. S. Pio X.
Sulla porta principale dell'atrio è stato collocato un quadro rappresentante il supplizio della Beata ed in quelle laterali due epigrafi latine, e sul balcone soprastante l'ingresso principale della Basilica uno stendardo che ritrae la visione e la chiamata divina della pastorella alla liberazione della Francia. Nell'abside, intorno alla gloria e lungo l'arcata principale, sono disposti lampadari a luce elettrica.
Fin dalle prime ore del mattino si è notato sulla piazza il movimento delle grandi occasioni. Le vetture tramviarie giungono rigurgitanti di passeggeri, e così pure le botticelle, molte delle quali si dirigono sulla piazza di S. Marta, ove hanno accesso gli invitati muniti di biglietti per le tribune che sono collocate nell' abside ed ai piloni della cupola.
Il servizio di P. S. è diretto dal commissario di Borgo cav. Marroni e dal delegato cav. Lucci, i quali hanno alle loro dipendenze numerosi funzionari, agenti e carabinieri, questi ultimi agli ordini del tenente cav. Vacchino.
La funzione incomincia alle 9, 30 e la messa è pontificata dal vescovo di Orléans mons. Touchet, assistito dai mons. De Raymond e Giannuzzi. Il Capitolo di San Pietro e il Seminario Vaticano sono al completo.
Nella tribuna dei Sovrani notato il principe Ferdinando d' Orléans duca d'Alençon e il conte Schonberg-Rothe. In quella del Corpo diplomatico la baronessa D'Erp moglie al ministro del Belgio con i figliuoli.
Le sorelle di S. S. con la nipote assistevano nella tribuna a loro riservata. Nelle altre tribune, oltre ai numerosi invitati, si trovavano i Generali ed i Procuratori degli Ordini religiosi residenti a Roma e la Procura di San Sulpizio al completo.
Mons. Cascioli, ottenuto il permesso dal cardinale Rampolla, ha letto il Decreto di beatificazione ed è stata subito scoperta l'immagine della novella beata. Terminata la lettura, mons. Touchet ha intonato il Te Deum e si é scoperta l'immagine rappresentante la Gloria di Giovanna d'Arco. I cantori hanno mirabilmente eseguito la messa a otto voci e due cori del maestro Remigio Renzi. Alle ore 12,15 la cerimonia ha avuto termine, e mentre le campane della Basilica suonavano a festa il pubblico si è riversato sulla piazza di S. Pietro offrendo uno spettacolo imponente.
Alle ore 13 la Basilica é stata chiusa perché il Papa nel pomeriggio, alle 17,30, vi è disceso per venerare la novella beata.
Per far sì che i numerosi pellegrini potessero vedere il corteo papale, il Papa disceso dai suoi appartamenti nella cappella del Sacramento ha fatto l'ingresso nella Basilica dalla cappella della Pietà.
Aprono il corteo quattro palafrenieri e due sergenti della guardia svizzera, seguono i bussolanti, i camerieri segreti, il maggiordomo mons. Bisleti, l'elemosiniere mons. Sili, mons. Pescini recante la croce papale e il prefetto delle cerimonie mons. Riggi. Viene quindi il Papa in sedia gestatoria circondato dalle guardie nobili e seguito dagli Eminentissimi cardinali di curia e da quelli francesi convenuti in Roma per la circostanza e dal duca di Norfolk.
Al giungere del Papa si ode un vocio subito represso e non appena il corteo è giunto nell' abside, ove le tribune sono gremite ed ove si trovano il Capitolo, il Seminario Vaticano e i vescovi francesi il  Papa discende dalla sedia gestatoria e si inginocchia al faldistorio.
Si espone il Sacramento ed i cantori intonano l'inno e il Tantum Ergo. Il Papa si reca ai piedi dell' altare, incensa il Sacramento e quindi ritorna al faldistorio ove si inginocchia ed assiste alla benedizione impartita da mons. Touchet.
Dopo l'offerta dei doni consueti fatta dal Padre Hertzoy, il papa sale in sedia gestatoria e fa ritorno, benedicendo gli astanti nella cappella e quindi nei suoi appartamenti.
Terminata la breve cerimonia la chiesa è stata riaperta al pubblico.
Nella serata la facciata della Basilica è stata illuminata.

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Da L'Addolorata, Firenze, n. 274, I maggio 1909.