CASE E CHIASSI MEDIEVALI
di San Piero in Vincoli di Pisa

I canonici regolari agostiniani dimorarono in San Pietro in Vincoli di Pisa a partire dal secolo XI ed ebbero beni e interessi in altre strutture e edifici loro prossimi, che grossomodo erano compresi tra le odierne vie San Pierino, Palestro, Cavour e piazza Cairoli.
Nel 1488 terminarono l’esperienza in questo bel luogo di città e la chiesa e i beni furono uniti a quelli convento di San Girolamo di Agnano degli Olivetani.
Lasciarono però ricordo di quanto posseduto in un Campione che descrive le proprietà con un criterio difficile da individuare, forse di prossimità o di importanza, e gli atti notarili relativi, che ne assicuravano i diritti, datati dal 1179 al 1461.
Vediamone alcuni aspetti.


Il complesso architettonico di San Piero innanzitutto è descritto con la chiesa, le case adiacenti, il campanile e le parti sotterranee adibite a magazzino.
Sono menzionati pure la piazza “di verso l’Arno” e il cimitero a lato.
Sopra questa piazza i canonici poterono edificare dal 1179.

Terra e case.
Le abitazioni di allora erano costruite con un certo “respiro”, cioè con terra intorno, tenuta a giardino e orto e altre pertinenze. Ha l’onore di un nome la casa delle Tre Gambe presso un trivio e condotta da Francesco di Antonio di Gaggio vinaiolo. L’ho ricordata in un articolo di qualche tempo fa a proposito di un inventario degli Olivetani del 1589.
Troviamo poi l’ospedale (= ospizio) di San Piero in Vincoli e il ricordo del diritto di elezione da parte dei canonici del 1257.
Non molto lontano era situato un altro ospedale detto di Santa Margherita, del quale non ho altre notizie che queste.


Vie e chiassi.
Nel 1225 è riportata una via Nuova a proposito delle grondaie di un certo Ugone ricadenti sopra i beni di San Piero.
Interessante poi è la via Egitto, che era “mediante” al confine della piazza con l’Arno.
Non la trovo in altri studi.
Seguivano il chiasso di Ciolo e il chiasso di Nino di Bindocco, quest’ultimo un notaio del Trecento.
O almeno così si può dedurre da un documento sul testamento di Piero del fu Bartolomeo del fu ser Nino di Bindocco del I agosto 1401.

La famiglia religiosa.
Dei canonici regolari agostiniani sono ricordati il priore Ugo (1197), i patti del priore Donato con l’arcivescovo Simone (Saltarelli, 1334) e il priore Piero (1461).
Si trova pure la commessa Parduccia (1309) e il commesso Guido di Lupolino da Rigoli (1395).
Erano dei laici, in genere soli che, tramite carte notarili, lasciavano i loro beni a un monastero e ad esso facevano dei servizi, in cambio di assistenza vita natural durante.
Si rammenta poi il patronato dei canonici sulla chiesa e sull’ospedale di Sant’Andrea Fuori Porta.
Derivava dal privilegio di papa Celestino (III, 1191-1198), della conferma del patronato di papa “Honorio” (Onorio III, 23 gennaio 1221) e dalla carta d’elezione del 1262.
Il Tronci, volume I, cita anche il privilegio di Urbano III (1185-1187) che confermò tutti i beni, “e nominatamente la parrocchia di Sant’Andrea”.
Questo era un edificio religioso poco lontano, oggi sconsacrato e adibito a teatro.


Il vicinato invece comprese queste persone o famiglie (cronologico):
– Orlando (1197)
– Guido di Gismondo (1197)
– Uguccione Babalissa (1208) forse lo stesso di sotto
– Ugone (1225), v. sopra
– ser Michele da Ghezzano (1309; già deceduto nel 1354); cfr. i notai rogatari
– gli eredi di Lemmo di Giusto (1314)
– Gaetano Malpigli (1314)
– il pievano di Rosignano (1314)
– Trincuccio di Guelfo di Castellanselmo (1314)
– Simone arcivescovo (1334)
– Piero della Barba (1354) [nel 1358 firmò un trattato commerciale con l’emiro musulmano Abu -Tnan-Fàris e nel 1349 fu ufficiale dell’Abbondanza a Pisa]
– Parduccia commessa (1309, 1354)
– Aldoprandino Bolso (1354)
– ser Michele di Cestone (1357)
– Niccolaio di Vanni vinaiolo (1362)
– Guido di Lupolino da Rigoli commesso (1395)
– monache di San Silvestro (1461)
Sono invece citati senza data, ma in gran parte del Trecento:
– Ugolino Agliata
– Giovanni Agliata
– Colo Agliata [1321]
– Francesco della Barba [forse il noto giudice e professore pisano, di cognome Tigrini o Tegrimi, deceduto circa tra 1363 e 1364]
– Piero Mastiani [sec. XV]
– Puccio Cossi
– ser Colo Gaetani
– ser Arrigo Malpigli
– Francesco di Antonio di Gaggio vinaiolo

Infine sono ricordati un certo numero di notai rogatari degli atti.
Sempre in ordine cronologico furono:
– ser Arrigo Familiato (1179)
– ser Riccomo (1197)
– ser Ugolino di Bacciardo (1225)
– ser Ridolfo di (ill.) da Calci (1257)
– ser Piero di Ceparone (1262)
– ser Michele di Frediano da Ghezzano (1309)
– ser Bonifazio di Bonavoglia da Prato (1314)
– ser Iacopo di Bonaccorso da Vignale (1334)
– ser Pagno di Raineri di San Simone (1357)
– ser Alefonso (1354,1362)
– ser Bartolomeo di ser Fino (1395)
– ser Antonio dall’Orto (1461)
– ser Andrea del Pitta (1461)
– ser Iacopo Pattume, data illeggibile.



Paola Ircani Menichini, 12 febbraio 2021.
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RICONOSCIMENTI


Le fotografie


– Angelo dipinto sopra una colonna nella parte sotterranea di San Piero in Vincoli, foto di P.I.M., 2019.

– Le prime due descrizioni. Nella prima: “Pezo j di tera con chiesa case e campanile e altri magaseni sotto detta chasa e chiesa, a primo e secondo vie publiche, a 3° piazza di contro alla chasa di messer Ugolino Agliata, a 4° beni di Santo Piero suprascripto”.
Nella seconda descrizione sono ricordate la piazza e la via Egitto.

– Particolare di mappa del Catasto Leopoldino, con la piazza dell’Ortaggio (Piazza Cairoli) e la chiesa di san Piero in Vincoli. Via di San Pierino oggi è via Palestro; via della Acciughe è via Domenico Vernagalli, via Rigattieri ha conservato il nome come la via delle Belle Torri. Via della Pescheria oggi è via San Pierino. – La cripta di San Piero in Vincoli nel 2019 (foto di P.I.M.).