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Paola Ircani Menichini

 

Querceto - Breve storia del Comune e dei luoghi tra Quattrocento e Seicento

 

Firenze, gennaio 2013.

 

 

Nel Medioevo e fino all'epoca moderna Querceto di Val di Cecina fu sede di un Comune rurale con un proprio territorio. Nel 1776, a seguito delle riforme del granduca di Pietro Leopoldo, venne soppresso e incorporato in quello di Montecatini Val di Cecina. Parte delle notizie del libro furono esposte in due conferenze tenute a Querceto nel 2008 e nel 2009 nell'ambito delle manifestazioni promosse dall'Accademia Libera Natura e Cultura del luogo.

 

Il territorio di Querceto fu abitato fin dall’Antichità. Ne danno testimonianza i ritrovamenti archeologici nel piano del Cecina e accurate ricostruzioni di etimologia e di toponomastica. Anche un documento del 1082 è utile a ricercare una parte dell’ordinamento amministrativo romano della zona perché vi si citano alcune ville soggette alla pieve. Quest’ultima, detta di San Giovanni Battista di Sterza, fu fondata nella Tarda Antichità nel pagus (villaggio) ora scomparso di Sterza, forse presso il luogo detto in seguito Pieve Vecchia o Pievaccia. La testimonianza delle successive sedi dei barbari longobardi (VI-VIII secolo) si può affidare ad una croce lignea conservata nel Museo Diocesano di Volterra e alla toponomastica tipica del tempo, cioè ad un Cafaggio e un Cafaggiolo situati presso lo Sterza e forse ad uno Scandraia. In quest’epoca e in quella posteriore, il territorio ospitò anche le ville-corti con castello sopra ricordate, cui si devono aggiungere, come reperto archeologico, le antiche mura di Montaneo disegnate in una mappa catasto leopoldino ottocentesco. Nei nostri registri infine si trova diversa altra toponomastica interessante a qualificare fortificazioni del passato. Nell’Alto Medioevo si organizzarono anche le associazioni rurali, dette Comune et huomini, governate da dei consoli e da altri ufficiali. Furono soggette ad obblighi di natura «militare» e di sorveglianza del territorio. Ebbero a supporto delle terre pubbliche comuni, per lo più boschi adibiti a pascolo da sfruttare o da affittare a terzi. Nel caotico sviluppo sociale medievale vi fu nella zona anche la contemporanea presenza di diritti feudali e privilegi degli abati di Monteverdi e del vescovo di Volterra, concessi e rinnovati più volte dagli imperatori. Nel secolo XIII poi anche Volterra volle imporre una sua maggior presenza negli affari castellani fino alla sottomissione della sua aristocrazia, i Nobili, che nel 1298 cedettero alla città un dodicesimo del dominio e della signoria sulla corte, castello e la macchia di Sterza. Anche il Comune si assoggettò alla città. Nel periodo del Catasto (1427-1430) troviamo la documentazione diretta sulle terre e le famiglie proprietarie di Querceto. Poco dopo la metà del secolo risultava come il castello facesse parte della podesteria della Montagna. Tale stato di cose durò fino al 1472, anno dell'assedio e della conquista di Volterra da parte di Firenze. La pace definitiva giunse in Toscana con l'avvento al potere di Cosimo I dei Medici e l'inizio del ducato e del granducato (1537 e 1570). Si riordinò così l'entrata fiscale dei Comuni del contado. I Catasti del Quattrocento erano ormai superati e pertanto si compilarono i nuovi estimi i cui registri oggi fanno parte del fondo dell'Archivio di Stato di Firenze detto Decima granducale. L’insieme dei registri del Catasto e della Decima forniscono notizie inedite e interessanti sul territorio e la società di Querceto tra i secoli XV e XVII: i nomi delle alture, dei fiumi e dei torrenti, dei poderi, dei mulini, delle vie. Ma non mancano informazioni sulla forma e la struttura del castello, contenente due luoghi importanti opposti tra loro: Capocastello con la pieve e Cassero o Capo di Rocca con le case signorili e del Comune. Anche il territorio di giurisdizione medievale di Querceto, la corte, è ben delineata nei suoi insediamenti pubblici e privati. Va detto inoltre che Cinquecento la popolazione aumentò e di conseguenza si ingrandirono il castello e aumentarono le zone coltivabili con nuovi poderi. Per quanto riguarda i proprietari il libro ricorda le famiglie, il lavoro, le terre di proprietà. Importanti furono anche i beni dei privati volterrani, tra i quali i Nobili sopra ricordati e, dalla metà del Seicento, i Lisci che per diversi decenni acquisirono molte terre e case. Il libro presenta nella seconda parte la documentazione spogliata e 14 carte del Catasto leopoldino conservate all’Archivio di Stato di Pisa.

 

 

 

Querceto - A Brief History of the City and places between the fifteenth and seventeenth centuries, Florence - January 2013. (Querceto is a village on the hills in Valle del Cecina in Tuscany).

 

The territory of Querceto has been inhabited since Antiquity, according to archaeological excavation in the plane of Cecina and accurate study of toponymy. Also a document of 1082 is useful to study the Roman order in the administrative area because there are mentioned some villas subject to the parish. The parish was named San Giovanni Battista (St. John the Baptist) di Sterza, and was founded in Late Antiquity in pagus (village) now disappeared Sterza, perhaps by the place later called Pieve Vecchia or Pievaccia. Successive locations of the barbarian Lombards (VI-VIII centuries) can be entrusted to a wooden cross preserved in the Diocesan Museum of Volterra and topography typical of the time, that is a Cafaggio and Cafaggiolo located at Sterza, and perhaps Scandraia. In Middle Age the territory also hosted the courts-villas and castles mentioned above, which we must add the ancient walls of Montaneo draw in a map of Catasto leopoldino, and other place names found in the registries of Catasto and Decima. In the Dark Ages are also organized rural associations, said Comune et huomini, governed by the consuls and other officials. Were subject to "military" and ground surveillance obligations. They had in possess public lands, mostly woods and pastures. In the chaotic social development in the Middle Ages there was also the simultaneous presence of feudal rights and privileges of the abbots of Monteverdi and of the Bishop of Volterra, granted and renewed several times by the emperors. In the thirteenth century Volterra also imposed its presence in the affairs of Querceto until the submission of its aristocracy, the Nobili, who in 1298 gave the town a twelfth of dominion and sovereignty over the court, castle and the Macchia (scrub) of Sterza. Also the Comune was subjected to Volterra. In the taxation named Catasto (1427-1430) there are the direct documentation on land and owners of Querceto. Shortly after the middle of the century the castle was subjected to the Podesteria della Montagna. This affairs lasted until 1472, the year of the siege and conquest of Volterra from Florence. The final peace came in Tuscany with Cosimo I de' Medici and the beginning of the duchy and grand duchy (1537 and 1570). He reorganized the taxation of the rural communities. Catasto of XVcentury were outdated and therefore the officers in charge of taxation compiled the new valuation whose registers are now part of the fund of the State Archives of Florence said Decima Granducale. The register set of Catasto and Decima gives new and interesting information on the territory and families of Querceto between the fifteenth and seventeenth centuries: the names of the hills, the rivers and streams, farms, mills, roads. There are also information about the structure of the castle, which contains two important places opposite each other: Capocastello with the parish and Capocastello o Capodirocca with the mansions and the Comune's House. The court, that is the territory of medieval jurisdiction, is documented in its public and private farms, owners and families. In the sixteenth century the population increased and consequently enlarged the castle and increased the cultivable areas with new estates. As to the owners finally the book reminds the name of families and workers. Important were the private owners of Volterra, including Nobili’s family mentioned above, and, by the mid-seventeenth century, Lisci’family that for several decades acquired a lot of land and houses. The book presents in the second part the documentation and 14 maps of Catasto Leopoldino kept in the State Archives of Pisa.

 

 

Querceto - Une brève histoire de la ville et des lieux entre les XVe et XVIIe siècles, Florence - Janvier 2013. (Querceto est un pays sur les montagnes de la Val di Cecina dans la Toscane).

 

Le territoire de Querceto a été habité dans l’Antiquité, comme en témoignent les découvertes archéologiques dans le plan de Cecina et les reconstitutions exactes de l'étymologie des noms de lieux (toponymie). Également un document de 1082 est utile pour trouver le Roman système administratif, car ils mentionne des villas soumis a la paroisse. Ce dernier, connue sous le nom de San Giovanni Battista (Saint-Jean-Baptiste) di Sterza, a été fondé dans l'Antiquité tardive dans le pagus (village) aujourd'hui disparu de Sterza, peut-être à proximité du site appelé plus tard Pieve Vecchia ou Pievaccia. Le témoignage des emplacements successifs des barbares Lombards (VI-VIII siècles) est confiée à une croix en bois conservé au Musée diocésain de Volterra et à la topographie typique de l'époque, qui est un Cafaggio et Cafaggiolo situé à Sterza et peut-être un Scandraia. Au Moyen-Age la région a accueilli les cours-villas avec un château mentionné ci-dessus; il faut ajouter les anciens murs de Montaneo dessinés in une carte du Catasto leopoldino (XIX siècle). Nos registres donnent enfin autres noms de lieux intéressants à qualifier fortifications du passé. Dans le Haut Moyen Âge sont organisées les associations rurales, appelées Comune et huomini, régie par les consuls et par autres fonctionnaires. Étaient soumis à des obligations, “militaires” et de surveillance au sol. Ils avaient des terres publiques, principalement des bois et des pâturages. Dans le développement chaotique sociale dans le Moyen Age il y avait aussi la présence simultanée des droits féodaux et des privilèges des abbés de Monteverdi et de l'évêque de Volterra, délivrés et renouvelés à plusieurs reprises par les empereurs. Au XIIIe siècle, Volterra aussi a imposé une plus grande présence dans les affaires de Querceto jusqu'à la soumission de son aristocratie, les Nobili, qui en 1298 a donné à la ville un douzième de la domination et la souveraineté de la cour, le château et le maquis de Sterza. Aussi la Commune a été soumise à la ville. Dans le Catasto (1427-1430) on trouve les documents directement sur les terres et les propriétaires de Querceto. Peu de temps après le milieu du siècle le château faisait partie de la Podesteria della Montagna. Cet état de choses dura jusqu'en 1472, l'année du siège et la conquête de Volterra de part de Florence. La paix définitive est venu en Toscane avec l'arrivée au pouvoir de Cosme Ier de Médicis et le début du duché et grand-duché (1537 et 1570). Cosme a réorganisé les impots des Communes du comté. Le Catasto du XVe siècle était périmés et donc les officiers en charge de l'impôt ont compilé le nouvelle evaluation dont les registres font maintenant partie du fonds des Archives d'Etat de Florence appelé Decima Granducale. Le registre du Catasto et de la Decima donnent des informations nouvelles et intéressantes sur la région et la société de Querceto entre les XVe et XVIIe siècles: les noms des collines, des rivières et des ruisseaux, des fermes, des usines, des routes. Mais il y a des informations sur la forme et la structure du château, qui contenait deux lieux importants face de l'autre: Capocastello avec l'église et Cassero ou Capodirocca avec les demeures et la maison de la Commune. Aussi le territoire de compétence de Querceto médiévale, la cour, est bien exposée avec ses propriétés publiques et privées. Il faut dire que dans le XVI siècle, la population a augmenté et par conséquent a elergi le château et les surfaces cultivables avec de nouveaux exploitations. Le livre rappelle aussi les familles et le travail. Important était la propriété privée de Volterra et la famille Nobili mentionnées ci-dessus; à partir du milieu du XVIIe siècle, la famille Lisci depuis plusieurs décennies a acquis de nombreux parcelles de terrain et la plus part des maisons dans le chateau. Le livre présente dans la deuxième partie la documentation et 14 cartes du Catasto leopoldino conservées dans les Archives d'Etat de Pise.