2019
Un articolo di qualche anno fa
Le signore dei mistici orti
L’orto o il
giardino sono simboli del Regno del Signore o della S. Chiesa. La Chiesa è la
Sposa giardino chiuso del Cantico, mentre Maria è la rosa
mistica, la rosa fragrans, la rosa novella e il fiore tra i fiori.
Ma oltre ai
riferimenti alla Madonna, i giardini mistici conservano altre impronte al
femminile.
La prima signora
(in negativo) è Eva che
nell’Eden profanò l’albero della conoscenza del bene e del male. Quando il
Signore si avvicinò all’aura del giorno, i sogni scomparvero e ai due
poveri esseri umani rimase solo la terra da lavorare con fatica e da abbracciare
dopo la morte (Genesi 3, 1 e ss.).
Una seconda
signora è Esterche al
convito chiese al re Serse di risparmiare gli ebrei oppressi da Aman. Il re
sdegnato andò a meditare nel suo splendido giardino persiano e forse paragonò
la bellezza e le parole veritiere della sposa a quelle dei fiori e delle
fontane. Ester ebbe ragione e i corrieri reali partirono con le lettere reali
che riconoscevano la dignità degli ebrei (7, 1 e ss.).
Daniele invece
racconta la storia di Susanna
di Babilonia consorte del ricco Ioakim. Verso mezzogiorno la donna si recò
nel giardino a passeggiare o a fare il bagno, chiudendo le porte. Nota è la
storia dei due anziani che le tesero un tranello, al quale ella sfuggì
preferendo l’innocenza davanti al Signore anche se comportava la condanna a
morte. Grande fu la gioia di Daniele, dallo spirito santo, per la
salvezza di un’innocente (13, 1 e ss.).
Ai tempi di
Gesù, signora di mistici orti fu Sant'Anna, madre di Maria (Protovangelo di Giacomo e Pseudomatteo). Afflitta per la
sterilità, verso l’ora nona scese in giardino, vestita riccamente. Vedendo un
alloro, si sedette ai suoi piedi e supplicò il Padrone che aveva già
benedetto il ventre di Sara, dandole un figlio, Isacco. Nell’alloro vide
un nido di passeri e poco dopo un angelo le annunciò una discendenza benedetta.
Frutto divino di
sua figlia, Gesù parlò del Regno di Dio come un granello di senapa, che un
uomo ha preso e gettato nel suo giardino; esso crebbe e divenne un albero e gli
uccelli del cielo sono venuti a ripararsi fra i suoi rami (Luca 13, 19).
Dopo la morte,
il Signore fu sepolto in un giardino. Da risorto apparì a Maria
Maddalena che lo credette il custode. Così racconta Giovanni (18, 1 e
26; 19, 41-42; 20, 15) ma Luca non menziona il giardino e sono le donne della
Galilea che si recarono al sepolcro con gli aromi. Due uomini le rimproverarono: Perché cercate tra i morti colui che è vivo! ...
Nei primi secoli
della cristianità Santa
Dorotea (III
secolo) venne rappresentata coronata di ghirlande, con il grembo pieno di fiori
e un mazzo di fiori in mano. Condannata a morte durante la persecuzione di
Diocleziano, fu avvicinata dall’avvocato Teofilo che le disse: Dorotea
sposa di Gesù mandami delle rose del giardino del tuo Sposo. Gli rispose: Se
crederai con tutto il cuore a quel Dio per il quale io soffro questi tormenti ti
manderò ciò che mi chiedi.
Più avanti nel
tempo, Santa Caterina da Siena (†
1380) si dilettò con i fiori e a far prodigi su oggetti inanimati. Dei cattivi
ecclesiastici disse che del tempio dell’anima loro e della S. Chiesa, che
è un giardino, fanno rifugio d’animali e invitò a sradicare le piante
fradice, sostituendole con piante novelle fresche e profumate: O
misero uomo ... dovresti cacciare le anime per gloria e lode del mio nome, e
stare nel giardino della S. Chiesa ...
Predilesse i
fiori anche Santa Rita da
Cascia (†
1447) che malata riuscì a far fiorire le rose di un giardino in inverno. Il
miracolo ci ricorda quello leggendario di Sant'Agnese dopo il martirio tornata dal Paradiso con un cesto di rose fiorite in
inverno (vedi Gianfranco Russo in 'Orfeo').
Teresa
di Avila († 1582)
invece parla dei quattro modi in cui il giardino dell’anima viene rifornito di
acqua. Il primo è di attingere faticosamente, secchio dopo secchio, l’acqua
da un pozzo. È la vita di penitenza, lo sradicamento delle passioni e delle
cattive inclinazioni, il dedicarsi alla contemplazione, all’orazione mentale,
nella quale si pensa profondamente a Dio che è infinito amore ...
Gli altri modi
di attingere acqua (sempre metafore della vita spirituale) sono tramite secchi
con la ruota, con canali derivati da un fiume, o con la pioggia, dono del
Signore, in vita di unione con Lui.
Anche le tende
di Giacobbe erano belle come giardini lungo un fiume (Numeri 24, 6), il
giardino del re David fioriva presso la piscina di Siloe (Neemia 3, 15) ... E la
mistica signora recatasi ad attingere acqua al pozzo di Samaria chiese
direttamente al Signore l’acqua viva dello Spirito ... (Gv 4, 1 ss.).
La SS. Annunziata, maggio - giugno 2005.
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I Frati Minori Conventuali di San Francesco di Volterra e altre vicende, Volterra 2020 La prima parte in «Academia.edu»
Sono laureata in Scienze. Da molti anni mi occupo di archivi, di libri, di storia dei luoghi e delle istituzioni ecclesiastiche.
Mi dedico a questi studi per un insieme di circostanze e per scelta.
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