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Pronostici di un astrologo del 1489

Nel Rinascimento l’astrologia venne considerata come una scienza ed ebbe grande diffusione in tutte le categorie sociali. Di suoi cultori in Italia ve ne fu “un numero così alto da non aver paragoni in nessun altro paese d’Europa”. Nel continente ebbe tra i sostenitori l’ imperatore Massimiliano I che si circondò da “una nutrita corte di astrologi” e possedette “una vasta biblioteca di opere legate alla magia e all’astrologia”. A Firenze, nel seguito di Lorenzo il Magnifico, tale “scienza” fu lodata e nello stesso tempo biasimata fortemente, tanto che Pico della Mirandola ne fece una celebre confutazione (da: Andrea Antonioli, Il secolo d’oro del Rinascimento, Roma 2017).
Il suo successo si legò alla compilazione dei pronostici, cioè alle previsioni del futuro. Le troviamo, ad esempio, in una lettera inedita dell’Archivio di Stato di Firenze, scritta il 3 marzo 1489 da Girolamo di Bartolomeo Maffei di Verona e diretta a un destinatario di Firenze, sconosciuto ma di un certo peso politico.
La missiva inizia con un insospettato: “Abiamo havuto per le mani di Giovanni nostro giovane braccia 3 ½ di velluto nero e braccia 3 in dua tagli di raso alexandrino uno verde e ii chermisi” ... e prosegue con un omaggio al ricevente che era: “ ... uno del numero de’ vostri Signori che assai ci è piaciuto e a dDio piaccia vi conferischa e utile e honore, el simile alla vostra magnifica città e a quegli che la governono e regono”.
Fa seguire la considerazione su come lo scrittore abbia ritenuto giusto informare tale persona dei pronostici fatti da messer Alessandro Maffei “nostro stretto, el quale à dato o dà opera a filosofia e astrologia et è in grandissima reputatione d’essa scienzia ... E sechondo dicie è stato a Nonimbergo [Norimberga] per chose a llui importate ...“.
Essendogli stata posta la domanda circa le vicende di quell’anno, aveva risposto ... “non perché le crediate ma perché passiate tempo in chotesto luogho e perché rischontriate se alchuna cosa di tante ne seguisse. E la chagione che m’inducie a pocho crederle non nascie perch’io non creda la verità dell’astrologia ma per l’essere esercitata da persone che non vi metton ne ’l tempo né la diligenzia che a tale scienzia richiederebbe, ma perché questo nostro in esse scienzie abonda el suo detto sanza narrarvi: lione ho granchio vi farò intendere“.
Dopo avere espresso i suoi legittimi dubbi sulla cosa, il Maffei elenca le previsioni fatte dal parente Alessandro:
“La persona del turcho porta grandissimo pericholo di morte violenta e di ribellione di molto suo paese del mese d’agosto ed esso mese arà grandissimo morbo e mostra chi doppo lui succederà farà molte imprese e conseguiranno assai victorie et non sanza qualche danno de’ christiani.
[Si tratta del sultiano dell’impero ottomano Baiazzetto II figlio di Maometto II al quale succedette nel 1481 e l’argomento è la guerra nel Mediterraneo].
El soldano non arà questo anno guere ne’ sua paesi ma crudelissime infirmità che saranno agl’uomini chome un morbo.
[Forse si riferisce al sultano mamelucco d’Egitto oppure a Gem fratello di Baiazzetto II che nel marzo 1489 fu ambasciatore a Roma e alloggiò in Vaticano].
El re di Francia sarà da molti lati guerreggiato e dannegiato e perderà alchuna città e chastella e perderà parte di suo exercito circha a XV di luglio e per tutto ottobre raquisterà le perdute terre e sarà de sua nimici vincitore.
[Parla del giovane Carlo VIII nato nel 1470; il 22 luglio 1489 a Francoforte stipulò un trattato con l’imperatore Massimiliano I].
Lo inperadore farà assai inprese e in esse ne conseguità grandissima victoria, non dirò i luoghi per buono rispetto ma pocho gli basterà allegra perché a 5 d’agosto chomincerà grandissimo morbo ne’ sua champi e bisognerà abandoni la impresa e ritorni in suo paese.
[Oltre al trattato con Carlo VIII, il primo ottobre 1489 a Montils Le Tours Massimiliano I concluse la pace con le Fiandre].
El re di Spagna aquisterà una grossa città di mori circha 8 di novembre.
[Ferdinando II d’Aragona il Cattolico e Isabella di Castiglia: dal 1481 era iniziato l’assedio di Granada che fu conquistata nel 1492].
El re di Portogallo aquisterà uno nuovo paese e in quello troverrà grandissime richeze e huomini non mai più simili veduti.
[Il re era Giovanni II; forse si riferisce alle imprese di Bartolomeo Dias, che nel 1488 doppiò il Capo di Buona Speranza e fu il primo europeo a navigare l’Oceano Indiano, arrivando da ovest].
Nel reame di Napoli non arà né farà guerra a altri ma arà grandissimi tremuoti e moravi di molto bestiame e pariavi a 18 d’ottobre una inusitata chometa. Morravi e grandi signori.
[Una congiura dei Baroni avvenne nel 1485; ne fu coinvolto Innocenzo VIII che nel 1489 scomunicò Ferdinando I Aragona; anche Carlo VIII avanzava pretese sul regno di Napoli].
Roma non sarà sanza morbo e moravi uno grande prelato e alchuni altri anchora non di mediocre qualità che per non inchontra(re) biasimo si lasciano indenominati: tranno di magio grandissime piove e fiumi loro non saranno mai veduti in simile soprabundanzia.
[Il 9 marzo 1489 fu fatto cardinale Giovanni figlio di Lorenzo il Magnifico, poi papa Leone X].
E se vostri vincini sanesi del mal d’altri e dello loro si sono dilectati e dilettono dicie che el loro sarà questo anno tanto che assai dorrà loro e che non saranno quello che per ‘l passato mai ànno conosciuto. E questo sarà per molte experienzie che altrimenti che ò da lloro sarà creduto. E e lloro schampo procederà da chi proceder doverrebbe in contrario e non saranno e 18 d’ottobre che sarà questo detto verifichato e non crediate questo sia detto per adularvi che questo approvò esso messer Allexandro più che nessuno de sopra detti da llui.
[L’8 aprile 1489 Montacuto di Maremma fu ripresa dai Senesi; il 22 giugno Castelnuovo Berardenga venne occupato dai fuoriusciti di Siena].
E lla vostra città dicie sarete questo anno sanza guere ma con qualche sospetto stante minacciavi d’alquanto morbo e di morte d’alchuni cittadini e che assai delle vostre donne periranno ne’ loro parti e circha a xiii di settembre arete alquanti tremuoti picholi ma in una delle vostre terre saranno grandissimi , arete a 16 di luglo una grandissima gragnuola [grandine] torravi assai de’ vostri vini, anchora dicie si secherenno molti de’ vostri frutti e che le vostre richolte di frumenti saranno più che chomunale et che s’apressano chosì felici e prosperi tempi per la vostra città.
[Parla di Firenze. Nel 1489 vi fu un terremoto a Sansepolcro].
La Romagnia non arà guerra ne sarà sanza perche tra loro faranno circha 21 di luglio e non saranno picholi e loro fatti.
[Erano della Romagna le città di Ravenna dominata da Venezia, di Ferrara sotto gli Estensi, di Faenza con i Manfredi, di Rimini e Casena con i Malatesta, di Imola e Forlì sotto Caterina Sforza].
De’ Viniziani non mi pareva d’averne dato aviso pure brieve ve ne dironno qualche cosa che parrà pocho e darà assai. E (...)ranno e non vinceranno e contro a llor voglia giucheranno e faranno chomunella, col saldare de’ chonti arà perduta una e non tutta dua le parti.
[In realtà un fatto di rilievo avvenne il 26 febbraio allorché Caterina Cornaro vendette Cipro ai Veneziani, fatto che modificò gli equilibri politici nel Mediterraneo].
Milano si starà e sarà lasciato stare mostra ne’ lor paesi alquanto charestia. E a 27 d’ottobre aranno sì terribili venti e io mi vergognio a dire gli efetti dicie faranno e quali non saranno creduti poi non che prima.
[Lodovico Sforza il Moro era il Signore reggente di Milano. Nei primi mesi del 1489 il nipote Gian Galeazzo Sforza sposò con sontuose nozze Isabella d’Aragona].
Di Genova disse era facile chosa a dare giudicio oltra quelli che cieli di lei dimostrano che è in effecto che a 3 d’agosto chomincerà e suoi antichi e chontinuati versi.
[Dal 31 ottobre 1488 Genova era sotto sotto la protezione del ducato di Milano].
Queste sopra dette chose sono quanto ritrassi da sopradetto messer Allexandro; ogli narrati el meglio ho saputo e a uno vostro fiorentino fatti scrivere per più vostra comodità e per Giovanni Antonio nostro giovane vi mando ducati dieci d’oro; altro per questa non achade … In Verona ... Girolamo di Bartolomeo Maffei”.


Paola Ircani Menichini, 27 settembre 2019. Tutti i diritti riservati

Un brano della lettera.